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Giovanni Rossi è un giovane perugino che, dopo aver concluso gli studi di recitazione a Roma, si ritrova a vivere a Milano. Lontano da quello che era il suo mondo ordinario, si trova a dover affrontare tutte le problematiche che la sua non praticità emotiva gli impone e così lascia uscire fuori il suo lato artistico che, spesso, lo induce, nei suoi comportamenti da "cresciuto Gian Burrasca", a scontrarsi con la sua coscienza. Giovanni, non avendo mai potuto fare affidamento sulla sua famiglia natìa, è cresciuto con mille turbe mentali che passano dall'obesità all'anoressia, dall'omosessualità all'omofobia, dalla paura di restare solo alla solitudine interiore, che ben presto si trasforma in depressione. Tutto, in itinere, muta in consapevolezza che ha bisogno di uno specialista per farsi aiutare e, proprio nella condizione di consapevolezza (che troppo spesso è solo un barlume di ragione, purtroppo), lascia trasparire il suo lato più autentico, più intimo: l'umanità.